Come lavoro
“Nessuno è rinchiuso in un angolo; nessuno è vincolato dalle circostanze; nessuno è vittima degli eventi della propria vita. Persino i più ovvi accadimenti della vita quotidiana potrebbero mostrarsi totalmente trasformati, se fossimo sufficientemente inventivi da costruirli in maniera diversa.”
George A. Kelly
“Nessuno è rinchiuso in un angolo; nessuno è vincolato dalle circostanze; nessuno è vittima degli eventi della propria vita. Persino i più ovvi accadimenti della vita quotidiana potrebbero mostrarsi totalmente trasformati, se fossimo sufficientemente inventivi da costruirli in maniera diversa.”
George A. Kelly
In psicologia clinica esistono molteplici orientamenti teorici e ogni professionista sceglie di approfondire l’approccio in cui maggiormente si riconosce.
L’orientamento teorico su cui mi sono formata e che adotto nella pratica clinica è il costruttivismo ermeneutico di George Albert Kelly.
Secondo tale approccio, l’essere umano è costantemente in movimento, impegnato nel dare significato agli eventi che vive: l’esperienza della persona è quindi una ricerca di senso, un’esplorazione. Fare esperienza è come navigare in mare aperto.
A volte, però, può accadere che la persona, in un particolare momento della propria vita, incontri delle difficoltà nel continuare a dare un senso alle cose. È come se l’individuo non riuscisse più a muoversi nel mondo, trovandosi incagliato in modalità di azione inefficaci, come una barca che continua a sbattere sullo stesso scoglio e non riesce a cambiare rotta.
L’orientamento costruttivista offre la possibilità di costruire nuove strade percorribili: psicologo e paziente lavorano insieme per cercare rotte alternative affinché la barca possa riprendere a navigare.
La relazione tra psicologo e paziente è una collaborazione, “una danza a due”, un muoversi insieme, dove il terapeuta è l’esperto delle tecniche di indagine e di cambiamento, mentre il paziente è l’esperto di se stesso e della propria storia.
Il costruttivismo è un approccio centrato sulla persona: ogni individuo è unico ed irripetibile e possiede un proprio punto di vista peculiare sulla realtà.
Fondamentali sono quindi l’assenza di giudizio e l’accettazione incondizionata dell’Altro: lo psicologo si rende autenticamente disponibile a guardare il mondo con gli occhi dell’Altro, a comprendere e legittimare il punto di vista del paziente, ad ascoltarlo con attenzione, rispetto e genuina curiosità.
L’approccio costruttivista per me ormai non rappresenta soltanto l’orientamento professionale con cui opero nella pratica clinica, ma anche un modus vivendi, un modo generativo di guardare alla vita.