Cos’è l’empatia
L’empatia è un processo che consiste nel trasportarsi in modo immaginario nei pensieri, sentimenti ed azioni di un’altra persona. Rappresenta la capacità di comprendere i vissuti altrui, un atto immaginativo sulle esperienze di un’altra persona.
L’empatia ci consente di coordinarci con i comportamenti degli altri al fine di instaurare e mantenere relazioni sociali positive e durature.
Possiamo distinguere tra due tipi di empatia, che sono comunque interconnessi tra loro: l’empatia emotiva e l’empatia cognitiva.
Secondo Batson, l’empatia emotiva è una risposta affettiva orientata verso l’altro e congruente con la percezione del suo benessere.
Dunque, da un punto di vista affettivo, l’empatia sembra essere legata ad una preoccupazione puramente altruistica per l’altro, ad un interesse genuino per l’altro e per il suo benessere.
L’empatia emotiva è vicaria: deriva dal fatto di essere testimoni del disagio di un’altra persona. I sentimenti che si provano non derivano da una situazione sperimentata in prima persona, ma dall’osservazione di un’altra persona che sta sperimentando quella determinata situazione (es: provo dolore nel vedere un bambino che viene aggredito dai bulli, anche se non sono io la vittima dell’episodio).
È importante sottolineare che l’empatia non è un’emozione univoca e facilmente identificabile, ma rappresenta una costellazione di vari stati affettivi.
A tal proposito, si potrebbe distinguere tra due forme di empatia emotiva: l’empatia reattiva e l’empatia parallela.
L’empatia reattiva, anche definita preoccupazione empatica, è costituita dalle reazioni emotive positive alla sofferenza altrui, come ad esempio la tenerezza, la comprensione, il calore umano.
L’empatia parallela è costituita dalle emozioni negative che si provano insieme all’altro per la sua sofferenza e che quindi sono simili alle emozioni esperite dall’altra persona, come ad esempio tristezza per una condizione di difficoltà o rabbia per una condizione di ingiustizia. L’empatia parallela non è da confondere col contagio emotivo: a differenza dell’empatia parallela, il contagio emotivo è una reazione immediata e involontaria, non richiede un’elaborazione cognitiva e comporta la perdita di differenziazione tra sé e l’altro.
L’empatia cognitiva consiste invece nell’assunzione della prospettiva altrui per cercare di comprendere la condizione dell’altra persona.
Dunque, se consideriamo la sua componente cognitiva, l’empatia ci appare animata da motivazioni di tipo egocentrico: per provare empatia è necessario mettere in gioco il proprio sé per sovrapporlo cognitivamente all’altro.
Secondo Batson, l’empatia cognitiva è un antecedente dell’empatia emotiva: secondo alcuni studi, per provare emozioni empatiche nei confronti di un’altra persona, è necessario innanzitutto adottare il suo punto di vista.